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VENEZIA 2010 - Leoni d'oro

Speciale VENEZIA 2010 su Petra Dura.

Una moltitudine di progetti, di visioni del mondo futuro, di declinazioni diverse del tema comune della 12esima Mostra Internazionale di Architettura: "People meet in architecture". Il visitatore è risucchiato in un universo di scatole cinesi, vaga tra spazi architettonici fisici e metafisici, tangibili e figurati. Solo rintracciando il proprio filo di Arianna potrà trovare, al termine del viaggio, nuove consapevolezze, nuove relazioni e ritrovare se stesso.

Come ogni esposizione che si rispetti, anche la Biennale di Architettura 2010 ha avuto la proclamazione dei vincitori tra i numerosi partecipanti. Indagare la motivazione dei premi (1) assegnati può fornire, a chi si accinge alla visita, una delle possibili logiche interpretative della mostra… oppure portare a scoprire di non essere affatto d’accordo e assegnare il proprio personalissimo “premio della critica”.

La giuria incaricata di sostenere onere ed onore della scelta era composta da:
- Beatriz Colomina, storico dell’architettura e docente di architettura presso la Princeton University (Spagna);
- Francesco Dal Co, storico dell’architettura e direttore della rivista Casabella (Italia);
- Joseph Grima, curatore, saggista, critico e direttore editoriale della rivista Domus (Italia);
- Arata Isozaki, architetto (Giappone);
- Moritz Küng, responsabile del programma espositivo del deSingel International Arts Campus di Anversa (Svizzera);
- Trinh T. Minh-ha, cineasta, scrittrice, compositrice, docente presso la University of California, Berkeley (Vietnam).

Ecco in breve quanto decretato dalla commissione internazionale:

Leone d’oro per la migliore Partecipazione nazionale: Regno del Bahrain
Nome progetto: Reclaim
Collocazione: Padiglione alle Artiglierie, Arsenale
Motivazione: “Considerata la varietà degli sviluppi urbani che il Regno del Bahrain avrebbe potuto voler presentare in questa Mostra, la giuria è stata particolarmente colpita dalla scelta di una lucida ed efficace autoanalisi della relazione del paese con il rapido cambiamento della sua linea costiera. In questo intervento forme di architettura transitoria sono presentate come dispositivi capaci di rivendicare il mare come spazio pubblico: una risposta eccezionalmente semplice, nonostante la sua impellenza, a People meet in architecture, il tema proposto dal direttore della Mostra Kazuyo Sejima.”
Approfondimento su reclaim.bh


Leone d’oro per il miglior progetto della Mostra: Junya Ishigami+Associates
Nome progetto: Architecture as air: Study for château la coste
Collocazione: Padiglione del Giappone, Corderie dell’Arsenale
Motivazione: “Con il premio a Architecture as air: study for château la coste la giuria desidera riconoscere la visione unica ed eccezionalmente rigorosa del suo autore, Junya Ishigami. Il lavoro spinge all’estremo i limiti della materialità, visibilità, tettonica, leggerezza e, in ultimo, dell’architettura stessa."
Il progetto in esposizione è stato rotto da un gatto. Approfondimento su designboom.com


Leone d’Argento per un promettente giovane partecipante alla Mostra: OFFICE Kersten Geers David Van Severen + Bas Princen
Nome progetto: 7 rooms 21 Perspectives
Collocazione: Padiglione del Belgio e dell’Olanda, Giardino delle Vergini, Arsenale
Motivazione: “L’assegnazione del Leone d’argento a OFFICE Kersten Geers David Van Severen in collaborazione con il fotografo Bas Princen è un riconoscimento delle notevoli potenzialità degli architetti e della loro attuale collaborazione. La giuria è stata colpita dalla loro capacità di conciliare l’analisi fotografica e l’intervento progettuale in una visione coerente, in particolare in considerazione dell’assonanza del progetto con il tema proposto dal direttore della Mostra Kazuyo Sejima.”
Approfondimento su europaconcorsi.com



Leone d’oro alla carriera: Rem Koolhaas

Leone d’oro alla memoria: Kazuo Shinohara

Menzioni speciali
- Amateur Architecture Studio con il progetto Decay of a Dome
È stata apprezzata la saggezza del progetto la cui struttura – leggera, mobile ed estremamente semplice – può agevolmente essere assemblata o riportata all’inesistenza.
- Studio Mumbai Architects con il progetto Work Place
Per l’ambiente totalizzante presentato nella loro installazione – uno sguardo eccezionale nel contesto creativo dell’atelier in cui l’opera degli architetti ha origine.
- Piet Oudolf con il progetto per il Giardino delle Vergini
Per il delicato e impressionistico allestimento del giardino realizzato dall’architetto del paesaggio La giuria ha interpretato l’intervento come un’efficace trasposizione nel paesaggio del tema di questa Biennale.


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Queste le scelte della giuria internazionale; ci auguriamo, al termine del ciclo di post di approfondimento sui padiglioni più significativi, di porvi nella condizione di esprimere un giudizio cosciente al proposito.

Note:
(1) – Motivazioni tratte dal sito ufficiale della biennale labiennale.org/it/architettura/

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