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Pensiero del giorno... Attenzione

"L’attenzione come valore comune per i lavoratori e per i datori di lavoro. L’attenzione al funzionamento delle macchine, delle attrezzature e delle dotazioni di sicurezza. L’attenzione a valutare e prevenire comportamenti a rischio. L’attenzione all’addestramento e al rispetto delle procedure. L’attenzione alla formazione e all’informazione. L’attenzione alle norme,
ai regolamenti e alle misure organizzative. Nei cantieri, nelle fabbriche, negli uffici, nelle case, nelle campagne, nelle scuole di tutto il paese, ogni volta che cade l’attenzione c’è qualcuno che rischia di non rialzarsi più. Teniamo alta l’attenzione perché teniamo alla vita e alla salute di chi lavora"

Questi sono i manifesti della campagna di sensibilizzazione promossa dall'INAIL e dal Ministero del Lavoro sul tema dell'attenzione. Avete capito bene... si parla di ATTENZIONE e non di SICUREZZA. Devo ammettere che questo cambiamento di termini, questo spostamento di significati mi lascia un po' perplesso. Quale sarebbe il messaggio nascosto?! che è meglio tenere su la guardia perché nessuno ci garantisce nulla? che la sicurezza non esiste e non è nemmeno auspicabile? Tuttavia non posso fare a meno di credere che questo tipo di invito sia particolarmente azzeccato per la realtà italiana, realtà che definirei fantascientifica.

Oggi vi vogliamo mostrare come si possa rischiare la vita all'Università di Catania (facoltà di ingegneria, dipartimento di architettura, aula IV e di matematica) per compiere un gesto banalissimo come inserire la spina del computer in una presa.

State ATTENTI!!!




p.s. qual'è quella parola che comincia per A e finisce per ucciderti?! ...Alta Tensione

Ministero del lavoro

3 commenti:

  1. È veramente allarmante quella campagna. I significati intrinsechi sono assai più di quelli che emergono superficialmente, siccome vede un ultimo discolparsi da parte delle istituzioni, che è ridicolo

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  2. Sticaxxi! E' assurdo, roba da denuncia penale! E la campagna sulla sicurezza, penosa.

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  3. Che l'università di Catania stia sprofondando sempre più in un abisso di cui non si vede il fondo, è cosa ormai accertata. Mi viene da ridere se penso ai gioni in cui scendevo in piazza per manifestare e tutelare il mio DIRITTO ALLO STUDIO quando in posti come questi venivo già privato di fatto del DIRITTO ALLA VITA, ALLA SALUTE, ALLA SICUREZZA...

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