Ad Menu

Enric Miralles - Parte Prima: Periodizzazione, Linguaggi, Poetica, Bibliografia



- Parte Quarta: Opere (futura pubblicazione)


Curriculum Vitae

Nasce nel1955
Studia alla scuola tecnica superiore di architettura di Barcellona e ne esce nel 1978
1973-85 collabora con lo studio Pinon -Viaplana
1984-89 ha il suo studio con Carmen Pinos (la sua prima moglie)
1985 professore alla Escuela de Barcelona
1992 inizio collaborazione con Tagliabue (la sua seconda moglie)
Muore nel 2000


Periodizzazione e Linguaggi

Nel riassumere la sua opera si dovrebbe prescindere dall’inserire Miralles in un linguaggio architettonico ben codificato per evitare di vedere il suo lavoro come la mera applicazione di uno “stile”. Tuttavia i riferimenti al decostruttivismo, voluti o attribuiti, sembrano abbastanza evidenti. D’altra parte, sulla sua lapide qualcuno ha riportato la scritta "Menos es poco y sin ti nada" come a voler evidenziare il carattere minimalista del maestro.
Volendo ipotizzare una periodizzazione delle sue opere si potrebbe partire dalle varie collaborazioni che ha portato avanti negli anni: 1973-1985 lavora con lo studio Pinòn-Viaplana; 1984-1989 opera con la prima moglie Carmen Pinos; dal 1992 inizia il fortunato sodalizio artistico con la seconda moglie Benedetta Tagliabue con cui fonda lo studio EMBT, dalle iniziali dei due.
Va precisato che molti dei lavori realizzati nell’ultimo periodo di attività non furono mai ultimati da Miralles, a causa della sua prematura scomparsa. Tuttavia la moglie e lo studio EMBT si attivarono per il loro completamento. Queste ultime architetture risultano, comunque, tra le più famose ed apprezzate, vedi: il Mercato di santa Caterina, la Torre Marenostrum, il parlamento scozzese, il Parco Diagonal Mar. L’autoreferenzialità che contraddistingue questi interventi appare parecchio evidente e si pone come sintomo di una poetica che va esaurendo le proprie risorse. Molto più libero ed autonomo appare il linguaggio utilizzato nella seconda metà degli anni ottanta, contraddistinto da architetture, soluzioni, visioni che caratterizzeranno il suo futuro percorso professionale. Tra questi va segnalato, come afferma la moglie Tagliabue, il cimitero di Igualada che lo terrà occupato pero oltre un decennio ,dal 1985 al 1996, suggestionandolo profondamente


Poetica

Ecco un estratto dal libro “Enric Miralles : opere e progetti “ a cura di Benedetta Tagliabue (la moglie) e introduzione dello stesso Miralles:

Mi è difficile presentare la mia opera come se qualcuno la stesse aspettando, come se fosse la soluzione a qualcosa... mi sento distante dal carattere persuasivo del discorso delle avanguardie storiche. Alla fine mi interessa di più il carattere riflessivo, materiale dell'opera costruita: la complessità del suo farsi.

Miralles era solito far montare e smontare la celeberrima sedia Thonet n° 14 ai suoi allievi. In questo oggetto ultracentenario vedeva riassunte molte delle idee che lo guidavano nella progettazione: veniva sfruttato al meglio il materiale utilizzato (legno curvato), tanto è vero che la sedia si componeva di sole 6 parti; si mette in evidenza il fare artigianale dell’architettura ovvero “la complessità del suo farsi”; il segno, il gesto architettonico appaiono con chiarezza; si ha una visione tridimensionale dell’oggetto che non è riassumibile in una pianta o un prospetto. Quest’ultimo punto, ovvero l’impossibilità di usare gli strumenti classici di rappresentazione per le sue opere, lo portano ad elaborare disegni complessi che integrano piante, sezioni, ribaltamenti con una semplice sovrapposizione. Le tavole, così, risultano di difficile lettura per i non addetti ai lavori, ma si rivelano un efficace strumento di controllo, soprattutto quando si lavora per “sezioni”. Questo modo di opere si lega al concetto di variazione, ovvero le opere vengono concepite come variazioni di un elemento base che si sposta nello spazio. Le variazioni riguardano elementi puntuali come le pensiline dell’avenida de Icaria, oppure le sezioni dell’intero andamento degli edifici. Non deve apparire strano se le curve di livello, ovvero le variazioni del terreno, vengono trattate con segni grafici di pari dignità rispetto le linee del progetto. In altre parole, l’andamento orografico del sito in cui si opera è tenuto in primaria considerazione.
Altri strumenti di rappresentazione prediletti da Miralles, sono la fotografia e i plastici. Risultano riconoscibilissimi i collage fotografici che, inquadrando il particolare in ogni singola foto, restituiscono una panoramica d’insieme fatta di punti discreti piuttosto che un continuo susseguirsi di informazioni di uguale importanza. Questo ci fa riflettere su quale importanza dovesse avere anche il più piccolo dei dettagli nei progetti dell’architetto spagnolo.
Riteniamo sia opportuno proseguire l’analisi della sua poetica direttamente dal confronto con sue opere. Vi rimandiamo, dunque, agli articoli che approfondiscono tali architetture (futura pubblicazione).


Bibliografia:

“Enric Miralles : opere e progetti “ di Benedetta Tagliabue con interventi dello stesso Miralles, Edito da Electa, Milano 1996

“Barcellona, lo spazio pubblico, infrastrutture, paesaggio” di Sebastiano D'Urso, edito da Libreria Clup, Milano 2005

“El Croquis”, monografie N.30/49/50 N.72[II] N.100/101


Approfondimenti:

Sito ufficiale dello studio EMBT:
http://www.mirallestagliabue.com/

Elenco opere sulla rivista El Croquis:
http://www.elcroquis.es/MagazineDetail.aspx?magazinesId=140&lang=en

Biografia e opere:
http://www.edilone.it/progettisti/index.php?page=details&id=60

N.B. ci dispiace notare che alla data attuale il nome di Enric Miralles non viene riportato sulle più importanti enciclopedie interattive (in lingua italiana), ovvero la versione 2008 dell’Encarta di Microsoft e la celeberrima Wikipedia.

4 commenti:

  1. Finalmente qualcuno parla di Enric Miralles, ho avuto la fortuna di lavorare con un gruppo di architetti E.Anello e A.Catania, che a Palermo, poco prima del 2000, ha curato una mostra su alcuni suoi progetti; la mostra intitolata proprio "embt Enric Miralles & Benedetta Tagliabue Arq. Ass. Passatge de la Pau 10 bis 08002 Barcelona" era ospitata nel palazzo sede dell'Ordine degli Architetti e le tavole dei suoi progetti come lenzuoli avvolgevano gli spazi. E' intervenuta la sua collaboratrice Elena Rocchi e anche Constanza Chara. Il catalogo della Mostra è introvabile ma davvero interessante perchè racchiude tutti i progetti italiani con commenti di Miralles e di altri architetti a lui cari.

    RispondiElimina
  2. Considerando che Miralles è scomparso nel 2000 è facile capire perchè il catalogo sia introvabile... beato chi ha potuto visitare quella mostra... io a quei tempi giocavo ancora con le case delle Barbie... :)

    RispondiElimina
  3. Salve, sono uno studente di Ingegneria Edile (università di Palermo) e ho avuto l'occasione di studiare questi due architetti per una materia, Elementi di Architettura, che a breve spero di "archiviare" (in senso buono). Volevo informarvi che, il catalogo di cui parlate, è facilmente reperibile in "Biblioteca di Architettura" a Palermo. Io ne ho una copia. Buon lavoro a tutti ragazzi...

    RispondiElimina
  4. Ecco il riferimento del catalogo mostra:
    http://147.163.1.45:8991/F/9MB6G9KVSBQX7BTV792L36AJ1RNPT6BJBUTE5MMCTNSGY314JJ-10131?func=find-b&REQUEST=embt+Enric+Miralles+%26+Benedetta+Tagliabue+&find_code=WTI&ADJACENT=N&x=55&y=3

    E questo per consultarlo o chiederne il prestito:
    http://147.163.1.45:8991/F/9MB6G9KVSBQX7BTV792L36AJ1RNPT6BJBUTE5MMCTNSGY314JJ-10348?func=item-global&doc_library=PAL01&doc_number=000666645&year=&volume=&sub_library=FARCH

    RispondiElimina