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VENEZIA 2010 - Padiglione Italia - Amnesia nel presente

Speciale VENEZIA 2010 su Petra Dura.

Amnesia nel presente. Italia 1990-2010 è la prima delle tre sezioni del Padiglione Italia "Ailati" in mostra alla 12esima Biennale di Architettura di Venezia. Luca Molinari ne è il curatore. Rappresenta un viaggio nel passato alla ricerca di un filo conduttore che permetta di leggere la produzione architettonica italiana dell'ultimo ventennio.

Dalle parole del direttore (1):
"Un buco da colmare, nessuno se ne è occupato. Ho usato “amnesia” perché è anche il problema del Paese, si vive una gestione ordinata, ordinaria del presente, senza memoria di ciò che siamo, nella drammatica paura del futuro."

Dalla presentazione del padiglione si continua a leggere (2):
"Un excursus dall’ultima fase di lavoro di alcuni grandi maestri del secondo dopoguerra (Ignazio Gardella, Ettore Sottsass jr., Aldo Rossi, Bruno Zevi, Vico Magistretti, Michele Capobianco, Pasquale Culotta) all’esordio della cultura digitale e di due nuove generazioni di architetti, dall’affermazione di alcune grandi firme italiane all’estero come Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Vittorio Gregotti, Aldo Rossi, Paolo Portoghesi, Franco Purini, alla crescita di un’architettura vitale e contemporanea nella provincia italiana."

La mostra è stata allestita in un ambito riservato e protetto del padiglione. Cinquecento immagini con relativa didascalia disposte su una torre bianca di 6 merti. Ogni spicchio è stato dedicato ad un tema specifico, per un totale di quindici (3):
modernità critica; Aldo Rossi; dalla storia all'heritage; nuovi paesaggi metropolitani; le città dei sindaci e le regioni dei governatori; laminazioni; italian blob; architettura come discorso politico; effetto Europa/mondo; Italiani fuori; effetto Piano; architettura e natura : l'altra ecologia; provincia italiana come laboratorio; Italia delle emergenze e degli eventi; nuovo professionismo per committenze evolute.

Il messaggio è chiaro: l'analisi del passato è imprescindibile per qualsiasi progetto futuro. Sulla scorta di questo "gioco" fatto di istantanee successive, vogliamo proporre una lettura critico-temporale del padiglione Italia consapevoli del fatto che presto il 2010 sarà passato, forse storia. Aggiungiamo un tassello ad "Amneisa nel presente". Sondiamo passato e presente di Ailati attraverso i contributi più interessanti: dalle dichiarazioni di intenti, ai pronostici pessimistici, alle ardite letture e riletture.

Intenti

“Ailati è uno sguardo inedito e propositivo sull’Italia vista da più prospettive di pensiero, di tempo e di spazio, per offrire una visione d’insieme lucida e inusuale che colga la complessità e la densità dei fenomeni in gioco nel nostro Paese e allo stesso tempo richiami e solleciti l’architettura italiana contemporanea a comprendere il paese reale, a interpretarne le metamorfosi, a cogliere i segnali del futuro senza paura”.
di Luca Molinari (4) del 09/04/2010

“L’architettura deve porsi il problema della dimensione estetica e del rispetto della dignità degli individui e delle comunità per cui essa è pensata e realizzata. Sono certo che il Padiglione Italia della prossima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia saprà affrontare questi temi cruciali e sviluppare un dibattito di ampio respiro, in grado di portare a scelte architettoniche e urbanistiche maggiormente improntate all’umanesimo che ci è proprio.”
di Sandro Bondi (4), Ministro per i Beni e le Attività Culturali, 09/04/2010

Previsioni

"Scorrendo l’elenco degli invitati si fa fatica a rintracciare l’architettura intesa come arte civile ed etica basta pensare alle intercettazioni e alle indagini che nell’anno 2009-2010 hanno visto protagonisti alcuni dei selezionati alla Biennale."
"Se avessi pronosticato e chiuso dentro una busta sigillata i nomi degli invitati al padiglione italiano avrei azzeccato gran parte degli architetti. Infatti si ritrovano un po’ i soliti noti: Metrogramma, Gambardella, Ma0, Archea, C+S, 5+1aa, Scandurra, Servino, Pellegrini,Navarra, Labics… e poi i vari Piano, Fuksas, Gregotti, Purini…"
"Ailati è la riproposizione di architetti che hanno avuto il loro apice all’inizio degli anni duemila in concomitanza con la Triennale curata dallo stesso Molinari. Al centro del cui operare non si avverte la necessità di scoprire nuovi architetti che fanno ricerca ma di consolidare il mercato dell’architettura. Quali possibilità hanno gli architetti, i critici, i fotografi, di emergere dalla lateralità di cui parla Molinari?"

di Emanuele Piccardo (5) del 12/05/2010

Fatti, Letture e Riletture

"Sono stati oltre 3.000 i visitatori nel primo giorno della 12/a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Le due sedi ai Giardini e all'Arsenale della mostra ''People meet in Architecture'', aperta da oggi al 21 novembre, sono state visitate da 3.138 persone, il 16% in piu' rispetto ai 2.702 dell'edizione 2008, iniziata il 14 settembre. Nei tre giorni vernice sono stati 9.578 i visitatori presenti (9.472 nel 2008), in un vernissage accorciato di un giorno rispetto alla precedente edizione.
Cresciuto anche il numero dei giornalisti accreditati: 1757"

Fonte Ansa del 29/08/2010

"Elegante e garbato, Napolitano, seppur preso d'assalto dai giornalisti in merito alle tensioni politiche in parlamento, non si è risparmiato affatto nella visita al Padiglione. Qui scende le scale dell'iinstallazione immersiva Italia 2050. Lo segue un preoccupato (e felice!) Molinari."
di ymag.it (6) del 01/09/2010

"Aperto padiglione Italia! Una bella festa felice per la nostra architettura :)"
"Per quanti si perdono nel cinebiennale ricordo che due fermate di vaporetto prima c'e' l'architettura ai Giardini!"
di Luca Molinari 29/08 e 01/09 su twitter

"Quello che ho visto nei padiglioni è puro non senso (commento relatico all'intera biennale ndr). Succede quando passa lo stereotipo dell’architetto come genio solitario che beve un bicchiere di vino, fa uno schizzo e poi magari, come Koolhass, dice Fuck the context."
"Ho letto delle cose riguardo al padiglione Italia sul sito della Biennale di cui c’è da vergognarsi per come sono scritte; se avrò tempo manderò una lettera al curatore"
di Hans Kollhoff (7) del 14/09/2010

"Il Padiglione Italia è un padiglione molto impegnato, molto documentato. E' uno dei più ricchi perchè si assume il problema di far vedere cosa è capitato in Italia negl'ultimi vent'anni, che è un tema impegnativo. Quindi, il Padiglione Italia ha più di altri, insieme a quello cileno, la responsabilità. Quello cileno ha il problema del terremoto, il nostro ha il problema di far vedere quello che occorre fare per le emergenze di Emergency, della mafia: in situazioni in cui ci sono problemi da risolvere si documenta quello che l'architettura ha fatto."
di Vittorio Sgarbi (8) durante le anteprime della Biennale.

"Almeno questo è rigoroso, contiene cose belle, altre modeste, altre persino brutte, ma il brutto esiste. È comunque un percorso strutturato, serio, che utilizza un metodo che anche io userò: utilizzerò il metodo dell’inventario (per la biennale d'arte del 2011 a Venezia ndr)"
di Vittorio Sgarbi (9) durante le anteprime della Biennale.
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Bibliografia:
(1) -Intervista a Luca Molinari per lastampa.it
(2) - Presentazione online del Padiglione Italia su labiennale.org
(3) - Brochure informativa del Padiglione Italia - Ailati
(4) - News del sito della biennale labiennale.org/architettura/news
(5) - Articolo "Biennale Ailati" di Emanuele Piccardi per archphoto.it
(6) - Fotoreportage della visita del presidente della repubblica Giorgio Napolitano al Padiglione Italia per ymag.it media partner del padiglione italiano.
(7) - Articolo "Portoghesi contro la Biennale d'Architettura" di Mario Anton Orefice per corrieredelveneto.it
(8) - Intervista video a Vittorio Sgarbi per HouseWebTVNew su youtube.com
(9) - Dalle news di irisceramica.it partner e main sponsor della 12esima Biennale di Architettura.

4 commenti:

  1. Petra dura,
    vedo solo adesso il vostro restyling
    Apprezzo la pagina bianca (eliminerei la barra superiore).

    Condivido questo vostro patchwork informativo su Ailati (Il post di Luca Sofri è letteralmente basato su questo tipo d’informazioni).

    Bell’articolo.
    Saluti,
    Salvatore D’Agostino


    P.S.: eliminate il link scambio link (non funziona così la rete) e i banner pubblicitari (voi accumulate centesimi e google?)

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  2. -> Salvatore
    Un po' di tempo fa ho visto un'immagine ironica che ben descriveva il modo di lavorare dei blogger. Nel primo riquadro si vedeva una schermata bianca con scritto unicamente "search" al centro. Evidentemente rappresentava il modo di lavorare di Google. Nella seconda si leggeva semplicemente "touch" e questo lasciava intendere che si trattasse di un prodotto della Apple. Infine si vedeva una coloratissima e confusionaria pagina web stracolma di ogni porcheria possibile. Questo è il prototipo dei blog comuni.

    Dopo oltre un decennio di vita, ancora non siamo riusciti ad emanciparci dall'affascinante pagina bianca alla google, all'iper-integrazione. E vedo che in molti tendono a questo risultato tutt'oggi.

    Paradossalmente la responsabilità dell'effetto-confusione dei blog è da attribuire alle pubblicità di google...

    Siamo in un periodo di analisi, vorremmo trarre delle conclusioni sul lungo periodo prima di fare altri cambiamenti. Vediamo che succede.

    un saluto

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  3. ---> Carmelo,
    mi sta bene.
    Io personalmente mi sono imposto di dare un senso diverso ad ogni piattaforma che uso.
    La ricerca sui blog continua.
    Hai letto la nota su FB?
    Buona giornata,
    Salvatore D’Agostino

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  4. -> Salvatore,
    certo che ho letto. Adesso ho pure commentato.

    Per chi volesse andare a caccia del primo blog sull'architettura in Italia con Salvatore...

    http://www.facebook.com/notes/salvatore-dagostino/chi-e-stato-in-italia-il-pioniere-dei-blog-di-architettura/10150106361734027

    oppure

    http://wilfingarchitettura.blogspot.com/2010/04/0008-blog-reader-chi-e-stato-in-italia.html

    Un saluto

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