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Un nuovo lungomare per Benidorm

Si tratta di una recente opera di Carlos Ferrater Lombarri in collaborazione con Xavier Martí Galí. La genialità dell'autore ha saputo coniugare la potenza sinuosa e dinamica del mare che si adagia sulla battigia con il lungomare della città spagnola. La tematica centrale del progetto è la dinamicità che si esplica con la rievocazione delle onde del mare o della struttura frastagliata di uno strapiombo. Il Paseo Maritimio de la Playa de Poniente non si esprime come una frontiera tra naturale e artificiale ma come un luogo di transizione specializzato, attraverso differenti colorazioni, in diverse zone per la passeggiata o la contemplazione della natura. Lo strapiombo artificiale così generato si ritrae un po' al livello della spiaggia creando lungo la zona sottostante un percorso ombreggiato su una passerella continua in legno. Al fine di ridurre ulteriormente l'impatto del progetto non mancano zone a verde definite nel dettaglio attraverso lo studio delle diverse essenze erboree. Altro elemento non trascurato è l'eliminazione delle barriere architettoniche, cosa che purtroppo ancora non caratterizza alcuni progetti contemporanei.

Per dare un'occhiata alle foto questo è il link da cliccare:
http://europaconcorsi.com/projects/120170-Paseo-maritimio-de-la-Playa-de-Poniente/images?page=2

4 commenti:

  1. Potenza spagnola... Per quello che ho visto nel lontano 2007 credo di poter affermare che la Spagna sia la nazione che meglio ha saputo innovare il tema del waterfront in questo ventennio di contemporaneità. Dalla discutibile scelta di ricreare spiagge dove spiaggie non ci sono più, alla rimanipolazione di interi brani di città, adesso città di mare e turisti. Ed è stato sperimentato tanto sia nei grandi centri che nei piccoli paesini, ma con la stessa qualità, o almeno con le stesse buone intenzioni.
    Qualcuno si sentirà in diritto di sottolineare come tutto questo processo si regga sui crudeli meccanismi dell'economia movimentata dal turismo; posso rispondere con un sincero: chi se ne frega! Vivo in un isola a forte vocazione turistica ma mi ritrovo a dover fare chilometri per godere di un bagno in un mare non inquinato (apparentemente). Nelle vicinanze posso scegliere tra fogne a cielo aperto, spiagge fatte con scarti edili, foci di fiumi putridi, zone industriali con barriere coralline. Servirebbe proprio un pò di buono e sano sperimentalismo alla spagnola, anche radicale.

    Riguardo Benidorm ti invito a guardare le immagini satellitari di google-map... si scopre che la sinuosità del progetto non deriva unicamente dell'idea di onda...
    mappa

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  2. Naturalmente un progetto è ispirato da una molteplicità di fattori che si concatenano per dar vita all'idea e giustamente la viabilità in un progetto è una delle fonti di ispirazione principale anche perchè ormai non esiste progetto senza preesistente rete viaria.
    Per quanto riguarda la nostra realtà purtroppo mi duole dire che è cosparsa di prepotenza nei confronti di una natura che suo malgrado ci sopporta ancora!
    Penso che questo progetto possa essere pensato come un'elogio al mare, di cui l'uomo non può riappropriarsi, perchè non è mai stato suo, ma può solo celebrarne la bellezza!

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  3. Mi piace l'idea di "prepotenza nei confronti di una natura che suo malgrado ci sopporta ancora!". Passare dall'ambito del mare a quello della natura allarga il problema solo quantitativamente perchè il trattamento riservato alle spiagge è lo stesso di quello subito dal resto del territorio. I meccanismi sono simili se non uguali. Le prepotenze sono le più svariate, quasi impossibile enumerarle. Però qualche considerazione in riferimento alla Spagna è d'obbligo, anche se banale. Per quale strana ragione l'italiano riconosce i presunti ecomostri e ignora le fogne in cui sguazza? e ancora, perchè in Spagna e negli USA nessuno ha la pretesa di possedere pezzi di spiaggia, mentre tutta la costa italiana è lottizzata in lidi? forse bisognerebbe riflettere su quello che dici a proposito del mare "...l'uomo non può riappropriarsi, perchè non è mai stato suo...".
    Bisognerebbe spiegarlo a molti...

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  4. La nostra realtà è fatta di contraddizioni, anche perchè l'uomo è contraddizione, muta e questo genera contraddizione (ma qui scendiamo troppo sul filosofico).
    Però quando si parla di natura e del rispetto nei confronti di colei che ci fornisce da vivere ogni giorno, non dovrebbe esistere contraddizione, non è forse vero che nonostante tutto l'uomo non smetterà mai di amare e rispettare la propria mamma?

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