Quest'estate la popolazione tunisina mi ha dato una grande lezione di architettura.
Mi sono ritrovato a passeggiare nel paesino di Sibi Bou Said a ovest del golfo di Tunisi. Come potrei descrivervelo? Case bianche, infissi blu e tante cupole e terrazze... fine. Non c'era nulla di più. Eppure lo ricorderò sempre come uno dei più incantevoli posti in cui sia mai stato, uno di quei posti in cui l'armonia ha trovato casa.
Continuo a chiedermi: com'è possibile che tutta la popolazione del luogo abbia seguito quelle quattro semplici regole per fare le proprie case, senza aver aggiunto nulla di personale, stravagante o bizzarro? sinceramente la risposta non la conosco... il mio mondo, Catania e dintorni, è una terra fertile su cui far attecchire il proprio immenso sconfinato ego infischiandosene di tutti e tutto. I nuovi mostri fioriscono di giorno in giorno e si replicano come batteri. Il caos che generano attorno a me è superato solo dalla tristezza intrinseca che si portano dietro. Spero che un giorno possa ricordarmi di queste scene e frenare ogni impeto da architetto...
Un mio prof diceva: "bisogna saper progettare e bisogna anche saper NON-progettare"
Sante parole...
Dalle foto si nota però una dose "minima" di personalizzazione proprio nelle porte e negli infissi blu. tutti più o meno simili, ma tutti diversi.
RispondiEliminaChe bel posto però...
si, la personalizzazione c'è... ma è comunque legata a certe regole che tutti sembrano rispettare... per intenderci: una porta rossa non la trovi in quel paese... è questo che mi ha meravigliato
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