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Fiumara d'Arte

Sicilia è… Mare, agrumi, mafia ed abusivismo? Beh, non è proprio così… Certo, liberarsi di radicati preconcetti e luoghi comuni non è facile, a maggior ragione se nascono da un passato con ancora forti strascichi sul presente.
È vero, ogni germe di innovazione e cambiamento deve lottare per venire alla luce… ma fortunatamente ce ne sono parecchi, vitali e motivati al punto da poter andare fino in fondo proficuamente... “Eppur si muove”!
Vi abbiamo parlato poco tempo fa di Gibellina, rovine di un paese sgretolato dal terremoto, trasformate in nuova fonte di vita ed intervento di land art.
Oggi vi voglio raccontare di un’idea portata avanti da Antonio Presti, imprenditore e mecenate di Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina, che nel 1983 realizza il primo museo di arte contemporanea all’aperto: Fiumara d’Arte. La Fiumara è concepita come un succedersi di opere lungo un percorso che si snoda dalla montagna al mare, seguendo il percorso del torrente Fiumara, in dialetto siciliano "a' Sciumara". La prima realizzazione, alta 18 metri, fu concepita da Pietro Consagra; di lì in poi la fiumara non ha smesso di avanzare diventando un percorso unico, ricco di arte e suggestioni. Nonostante le opere sin dall’inizio siano state realizzate con il consenso dell’amministrazione locale, il fondatore di Fiumara d’Arte ha subito un processo penale per abusivismo edilizio. Dopo 23 anni, il processo si è concluso positivamente: la Cassazione ha riconosciuto l’eccezionalità del caso, prosciogliendo Antonio Presti da ogni accusa e impedendo che questi manufatti “abusivi” venissero demoliti. Se l’abusivismo, quello vero, regna ancora incontrastato in certe zone (non solo siciliane), qui semmai ci troviamo di fronte ad un atto di denuncia, alla protesta di giganti artistici che silenziosamente si ergono in mezzo alla natura in un’armonia dissonante. Un altro aspetto di rilievo è la condivisione del pubblico: il linguaggio dell’arte per una volta esce dalle quattro mura dei musei e si offre a tutti nella sua universalità.
Pietro consagra - La materia poteva non esserci

Tano Festa - Finestra sul mare

Antonio Di Palma - Energia mediterranea

Lo stesso Antonio Presti racconta la partecipazione entusiasta degli abitanti del posto, sempre partecipi nelle tappe che hanno segnato la crescita del museo, e delle maestranze che hanno eseguito i lavori con la fiera consapevolezza di costruire ben più che semplice materia.
Di questi tempi si potrebbe dire: “Change, we can belive in!”

Per chi volesse saperne di più: http://www.librino.org/web1/index.htm

2 commenti:

  1. sono il solito siciliano distratto e poco attento all'architettura della sua terra... lo metto tra le cose da vedere in un prossimo vicino futuro.
    In una newsletter di Luigi Prestinenza si metteva in risalto un fatto parecchio interessante su Fiumana, ovvero: demolire tutto perchè abusivo o salvarlo perchè arte? effettivamente la posizione in cui si è trovato il giudice non deve essere stata delle più comode. Permettere di costriure in luogo di demanio pubblico avrebbe legalizzato l'abusivismo; dall'altra parte, mettersi contro delle opere d'arte conoscendo le condizioni in cui versano le coste siciliane (parlo sempre di case abusive) avrebbe creato un assurdo di fatto. Fortunatamente sono intervenute le BelleArti e il seguito lo conoscete...

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  2. Per me è assurdo che tra tanti "mostri" abusivi che popolano coste e aree protette, qualcuno si sia premurato di puntare il dito giusto verso uno dei pochi interventi che non deturpa l'ambiente nè nasce a scopo speculativo... Mah

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