Ad Menu

Architettura... spontanea

Capita, a volte, che passeggiando per le vie di un paese di provincia, tra costruzioni comuni e mediocri, ci si imbatta... in un castello. Un castello medievale, da lontano, ma a ben vedere qualcosa di ben diverso. Nel mosaico di pietre che riveste la facciata, figure zoomorfe campeggiano sotto le alte merlature. Ma l'opera non del tutto compiuta mal cela un oscuro segreto: che ci fanno sotto le pietre laterizi e cemento armato?
Si tratta forse di una provocatoria installazione di un artista? Del gesto sconsiderato di un folle? O di un clamoroso tentativo di falso storico?
Le reazioni di vicinato e passanti sono varie: c'è chi elogia la manualità dell'artefice e chi depreca lo scempio del decoro pubblico.


Se ciò fosse opera di un architetto probabilmente ogni critica avrebbe ragione di essere mossa.
Ma la realtà è un'altra: il "Castello di Torregrotta" (provincia di Messina) è frutto del lavoro di un solo instancabile uomo, non di rado avvistato nell'atto di escogitare metodi, tanto ingegnosi quanto bizzarri, per rivestire di pietra colonnine, gradini e balaustre.


Dopo queste premesse mi chiedo:
- Possono l'autocostruzione e la non-coscienza dei fatti dell'architettura essere una sufficiente attenuante per l'audace creatore?
- Al di là della decontestualizzazione dell'oggetto nel tempo e nello spazio, come condannare un uomo che fa ricorso alla sua abilità manuale e forse ai suoi sogni per realizzare la propria casa? Soprattutto se ciò che attorno è ritenuto "normale" non è affatto degno di elogi...

A voi il giudizio.

2 commenti:

  1. La mia idea è complessa su tale argomento. La coscienza che quell'edificio sia opera di una persona sola, mi fa solo che chinare il capo di fronte a tale saper fare, cosa che manca alle persone solitamente. Il sapersi adattare alle cose crea spesso divertenti casualità, come questi. Certo, se lo avesse fatto un'architetto, sarebbe una dimostrazione di una certa ignoranza...

    RispondiElimina
  2. Si, sono perfettamente daccordo con te... se da una parte ne prendo le distanze come oggetto di architettura, non posso che apprezzarlo come lavoro di artigianato.

    RispondiElimina