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NATURA ed ARTIFICIO: La Sicilia dagli occhi di una pittrice

Testimone dolente (2005),
olio su tela 60x80
Lo sguardo si sofferma, l’estro creativo filtra l’immagine fotografica, il pennello ora sfiora ora ferisce la tela ricreando luoghi comuni ma mai scoperti. È così che il paesaggio siculo diventa protagonista, si tinge dei toni di cieli tempestosi e degli umori dell’artista. “Capricci” di Canalettiana memoria colgono l’essenza del luogo, potenzialità dalla valenza altamente estetica, depurate dalle brutture cui la quotidianità ci ha reso indifferenti. La natura è l’unica forza in grado di contrastare l’operato umano, orchestrando con inappellabile armonia distruzione e rinascita.







Sacro e profano(2005),
olio su tela 60x80







Memorie di roccia(2006),
olio su tela 60x80
L’artista messinese autodidatta G. La Rosa, è da anni impegnata nella ricerca di un equilibrio formale, un’espressività ora naturalista, ora naif, ora carica di simbolismi, in grado di ricreare attimi della propria combattuta interiorità in chi si immerge nella visione di uno dei suoi vibranti paesaggi. Solitudine, sofferenza, malinconia e poi speranza, ecco ciò che colpisce l’osservatore più attento. L’emozionalità si coniuga alla voglia di richiamare l’attenzione della collettività sui tanti monumenti e ruderi sparsi per le borgate vicine, che ad oggi versano per lo più in uno stato di incuria; testimonianze della nostra storia, chiese, castelli, ponti che opportunamente valorizzati potrebbero costituire un patrimonio inestimabile, un rifugio per l’animo di chi vuole discostarsi dalla spersonalizzazione indotta dai “non-luoghi” che dilagano a macchia d’olio a breve distanza.






Oltre (2007),
olio su tela 40x60

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