Questa struttura, dopo essere stata smontata nel luglio 2006, è stata riutilizzata in altre due occasioni presso lo stesso campus universitario.
Ciò che mi ha attirato è proprio l'allestimento temporaneo, in cui sono utilizzati semplici bidoni di plastica naturalmente componibili tra di loro, che costituiscono pareti caratterizzate da una semitrasparenza colorata. "Edifici contenitore fatti a loro volta di contenitori" come dicono gli stessi autori.
L'energia di questo lavoro è proprio data dalla capacità di essere trasformabile dai fruitori: viene così curato anche l'aspetto ludico e viene fomentata la creatività degli utenti.
Riportando una frase del gruppo autore ( Studio Ghigos) dell'opera: "Perché in fondo... se gli oggetti vanno utilizzati, perchè limitarne l'utilizzo? Se l'edificio-oggetto è una soluzione, l'edificio di oggetti è una rivoluzione." E' proprio qui che si innesta il rapporto tra architettura e riciclo.
Sito ufficiale, ricco di immagini
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