Quando vedo una costruzione realizzata con volumi puri, minimalismo estetico, pochi colori, dichiarata contemporaneità, materiali innovativi, mi viene da esclamare ad alta voce: ecco, questa è architettura. E questo è esattamente ciò che è capitato appena ho visto il New Museum of Contemporary Art di Sejima & Nishizawa a New York.
La mia professoressa di composizione mi ha ripetuto fino lo sfinimento che per realizzare i suoi progetti avrei dovuto lavorare con scatole, scatole e ancora scatole. Allora ero parecchio perplesso sull'utilità di tale esercizio: credevo che la contemporaneità architettonica si muovesse unicamente sulle forme di Zaha Hadid, Frank Gehry o sulle nuvole di Fuksas. La risposta a denti stretti che si beccava era: vecchia strega non rompere le scatole.
Diciamo che lavorare con i parallelepipedi mi sembrava davvero facile, addirittura banale. Dopo qualche anno sono approdato a posizioni totalmente opposte. Adesso mi viene da pensare che sia più facile creare architetture partendo dalle forme generate dalle cartacce di giornale (Ghery) o dalle ciocche di capelli (Hadid) di quanto non lo sia operando per accostamento di "scatole". Pure e semplici scatole.
Non posso fare a meno di credere che sia uno delle più belle architetture nate di recente...
Piccola Recensione
New Museum of Contemporary Art, Sejima & Nishizawa, New York, 2006
Inaugurato alla fine del 2007, questo edificio si pone all'interno della riqualificazione del quartiere Bowery (pare sia destinata ad essere la futura Soho) a sud di Manhattan. In questa zona, un tempo malfamata, convive il nuovo con il vecchio (vecchio, no antico). Questo processo di trasformazione è interamente leggibile sulla facciata del museo, che in un vortice di volumi cattura lo spazio e pone l'accento sulla distanza che separa il museo stesso dalle anonime e vecchie residenze circostanti.
L'edificio cattura i flussi e le viste con vetrate e finestre; cattura e modula la luce col la rete di alluminio che forma la corteccia bianca di rivestimento.
Interni ovattati e sgombri da pilastri e setti murari che non siano indispensabili all'esposizioni.
Costo: 64 milioni di dollari
Superficie espositiva: 5500 mq su sette livelli
Costo del biglietto d'ingresso: attualmente 8 $
Sito del museo:
http://www.newmuseum.org/
c'è un bel timelapse (video accelerato) sulla costruzione dell'edificio.
il video accelerato è fantastico! :D
RispondiEliminae neanche sapevo dei capelli di Zaha hadid! :D
cmq è vero: costruire con forme così "semplici" sembra quasi banale! però saperle comporre e creare spazi suggestivi non è poi così facile....
Non è difficile lavorare con forme semplici anzi penso sia una cosa facile che può dare risultati eccezionali..poco sforzo e molta sostanza!a questo proposito presto metterò un articolo che tratta di questo!!!
RispondiEliminapoco sforzo?! per me è un impresa titanica pensare a "scatole"...
RispondiEliminaquest'opera è analizzata sul casabella di febbraio 2007!
RispondiEliminagrazie mille... appena posso vado a vedere
RispondiEliminamolto interessante. ne approfitto per ciedervi un aiuto: il mio prof di elementi di architettura ma ha lasciato un compito, riprogettare la "villa nel bosco" di sejima e nishizawa...potreste aiutarmi? mi servirebbero foto,planimetrie ecc...non so proprio dove cercarle. il mio indirizzo è mistaca@jumpy.it
RispondiEliminahttp://www.farq.edu.uy/principal/biblioteca/Bibliografias/Sejima%20-%20Villa%20en%20el%20Bosque.doc
RispondiEliminaQUì TROVI UNA BUONA BIBLIOGRAFIA... FACCI SAPERE COME VA LA RICERCA